venerdì 31 agosto 2012

Non farti sorprendere dai pidocchi

Settembre, rientro a scuola e dietro l’angolo c’è già lo spauracchio dei pidocchi.
Qualsiasi mamma è letteralmente terrorizzata al pensiero di aver a che fare con i pidocchi e quando a scuola scatta l’allarme pediculosi ci si precipita a controllare accuratamente la testa dei bambini per verificare l’eventuale presenza di questi odiosi parassiti.

Per ora mio figlio non ha ancora avuto nessun incontro con questi parassiti, ma naturalmente sono ben consapevole che prima o poi dovremo affrontare il problema. Ricordo che quando ero piccola e frequentavo le elementari venivano periodicamente alcuni ispettori della Asl a controllare le nostre teste per verificare la presenza di eventuali pidocchi. Era un giorno terribile, anche perchè pidocchi è una parola che è sempre stata associata a sporco, scarsa igiene. Un bambino con i pidocchi era tenuto a distanza dai compagni e le altre mamme cominciavano a ipotizzare che il piccolo con i pidocchi non fosse ben pulito, vivesse in un ambiente disagiato e caratterizzato da scarsa igiene. Per fortuna da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e ne sappiamo molto di più su questi seccanti insetti.

Ad esempio sappiamo bene ormai che la scuola è il luogo ideale per la diffusione dei pidocchi. Lo stretto contatto tra i bambini, infatti, favorisce il passaggio dei pidocchi da una testa all’altra. Ed è ormai noto che la pulizia e l’igiene (così come il colore dei capelli o la loro lunghezza) non c’entrano nulla con la pediculosi. Il pidocchio, infatti, ama qualsiasi tipo di capello anche se predilige un particolare ph della pelle.

Ma cosa sono i pidocchi? Si tratta di insetti dotati di sei zampe con le quali riescono ad attaccarsi ai capelli. I pidocchi si nutrono di sangue e la loro saliva causa prurito e irritazione al cuoio capelluto. Lontano dai capelli non riescono a sopravvivere per più di 3 giorni.
Individuare i pidocchi non è facilissimo perché sono quasi trasparenti e molto piccoli (sono lunghi circa 4 mm) e diventano di colore marrone-rosso solo dopo che si sono nutriti. Per eliminare i pidocchi non bisogna solo eliminare gli insetti ma soprattutto rimuovere le lendini, che sono le uova non ancora schiuse e che si schiudono generalmente nel giro di 8-10 giorni. Le lendini si attaccano alla radice del capello, hanno l’aspetto simile a quello della forfora e sono difficili da rimuovere.

In commercio esistono numerosi prodotti che possono essere utili per combattere la pediculosi. Come ricordano i pediatri della SIIPS il modo migliore per agire è innanzitutto quello di ispezionare i capelli con un’illuminazione forte e un pettine a denti stretti. Dopo aver accertato la presenza dei pidocchi è importante lavare indumenti, lenzuola, cuscini ad una temperatura superiore a 60 C°; immergere per un’ora pettini, spazzole e fermagli in acqua bollente e detersivo;  lasciare per 2 settimane in un sacchetto di plastica tutti gli oggetti spray che non possono essere immersi in acqua, come peluche e giocattoli, ripetere il trattamento dopo 7 giorni e rimuovere le lendini con un pettine fitto.

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